Le piante e l’uomo in Campania
di Giovanni Aliotta – Annamaria Ciarallo – Claudio R. Salerno
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La divulgazione della botanica è un tema che non coinvolge solo docenti e studenti, ma l’intera Società, dal momento che le piante sono alla base degli ecosistemi e rappresentano i più importanti produttori di cibo, legno, fibre, oli e sostanze medicinali, oltre ad essere fonte di benessere psico-fisico. Il progresso scientifico e tecnologico degli ultimi decenni ha avuto un influsso positivo sul nostro modo di vivere, ma ha anche dilatato i nostri bisogni, inducendoci a considerare l’ambiente come se questo fosse capace di adattarsi alle nostre esigenze e non viceversa.
Le discariche e le aree abbandonate colme di rifiuti solidi urbani, ubicate ai margini delle città, testimoniano in modo emblematico la dilatazione dei bisogni umani. Pertanto, la tutela del capitale naturale costituito da acqua, aria, suolo e biodiversità è diventata il punto di maggiore costrizione per il progresso dell’umanità. Nel 1970, lo scienziato americano Van Rensselaer Potter propose il termine “Bioetica” per evidenziare i due elementi più importanti per raggiungere la nuova saggezza di cui abbiamo disperatamente bisogno: conoscenza biologica e valori umani.
Potter fu influenzato dagli studi dell’ecologo Aldo Leopold, che dedicò la sua vita al convincimento che la sopravvivenza e la salute dell’uomo dipendono dalla protezione degli ecosistemi. Leopold sottolineò che ogni fenomeno naturale è bello, così come qualsiasi paesaggio, perché in esso si impara a riconoscere “la storia che fa parte di ogni fenomeno”. Paesaggi che a prima vista sembrano privi di valore estetico lo acquistano se noi lasciamo parlare la botanica, l’ecologia, la geologia e la storia compresa quella della scienza e dell’arte.
Lo stesso messaggio è stato sottolineato dal filosofo della scienza Ludovico Geymonat: la cultura umanistica e quella scientifica non sono in antitesi l’una contro l’altra, ma rappresentano due facce della stessa medaglia che faticosamente traccia la storia dell’uomo. Tale affermazione è stata fatta propria dagli autori del testo, che nel ripercorrere le radici culturali e scientifiche del rapporto tra l’uomo e le piante in Campania, evidenziano come le piante siano un capitale ad elevato interesse da tutelare e valorizzare per le generazioni future.
La realizzazione del testo è stata possibile grazie ai contributi di docenti, ricercatori e giovani laureati degli Atenei ed Istituti di Ricerca della Campania. A tutti va il nostro ringraziamento, unitamente all’Assessorato all’Agricoltura e alle Attività Produttive della Regione Campania per averne sostenuto l’impegno economico.