L’Evoluzione del Paesaggio Vesuviano
A spasso nel tempo tra le stratificazioni del vulcano
di Giuseppe Luongo
Per Paesaggio intendiamo lo spazio nel quale siamo immersi, per la parte che percepiamo con i nostri sensi fino all’orizzonte o ai rilievi che lo nascondono. Contribuiscono alla sua materializzazione e percezione: l’elemento solido delle rocce e dei suoli; la componente fluida degli oceani, mari, laghi, fiumi, zone umide e dell’atmosfera; il moto della superficie marina con onde straordinarie e vistose maree lungo le coste; le condizioni climatiche; i fenomeni endogeni che trasferiscono in superficie masse fuse dall’interno della Terra formando nuova crosta; i processi esogeni che erodono le rocce e modellano la superficie; i colori del cielo per i raggi del sole rifratti dall’atmosfera e i colori delle rocce per la luce riflessa; i suoni e il silenzio degli esseri viventi e della vegetazione e dell’incessante azione delle forze naturali; la presenza dell’uomo con la sua azione di modellatore del territorio.
Spesso alcuni elementi del paesaggio suscitano nell’osservatore maggiore emozione di altri, tanto da caratterizzarli con un attributo largamente condiviso da renderlo una tipologia geografica o culturale, a seconda della prevalenza della componente naturale o antropica, anche se i due elementi sono spesso inseparabili.
La definizione di Paesaggio e, ancor più, riconoscere la sua evoluzione, non può realizzarsi mediante un’analisi riduzionista, bensì, per le interazioni tra i vari elementi che concorrono alla sua formazione, occorre procedere con un’analisi olistica.
L’evoluzione del paesaggio in un’area vulcanica è prevalentemente legata alla storia eruttiva.
Ma la struttura del prodotto storico si è modificata nel tempo da narrativa ad analitica, rispondendo oggi a quesiti diversi che in passato per la rappresentazione del vulcano e delle sue manifestazioni. Oggi ci si chiede perché gli eventi eruttivi e le manifestazioni che li accompagnano siano avvenuti con quel dato meccanismo e con quegli effetti, invece dei vecchi generici interrogativi sul cosa sia avvenuto e sul come. Il mutare della percezione del paesaggio nel tempo è il riflesso del cambiamento della cultura e della società nelle diverse epoche, che Thomas S. Kuhn (1962) rappresenta con il concetto di paradigma scientifico e Stefan Amsterdamski (1986) con l’ideale scientifico perché si possa parlare della scienza come una totalità sincronica e non come un insieme di discipline diverse.
Anche in formato audiolibro.