Giardini. Colture e Cultura
di G. Aliotta – C. Salerno
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Negli ultimi anni l’uomo si è accorto che il suo dominio sull’ambiente può trasformarsi in una sconfitta de1 genere umano.
Possiamo ancora convivere per decenni con l’inquinamento, la desertificazione, il surriscaldamento climatico e le piogge acide, ma alla fine la tempesta esploderà sulle generazioni future.
Sul finire degli anni 80, la Commissione mondiale de11’ONU per lo Sviluppo e l’Ambiente ha indicato, come possibile rimedio al dissesto ecologico, lo sviluppo sostenibile, definito come:
“Lo sviluppo che assicura i bisogni essenziali delle generazioni presenti senza compromettere quelli delle generazioni future”.
È da notare che la definizione di “sviluppo sostenibile”, così come è stata enunciata dal1’ONU non parla di “aspirazioni”, ma di “bisogni essenziali”.
Il problema è allora individuare questi bisogni essenziali. È difatti impossibile pensare allo sviluppo sostenibile se, prima, non si recupera il senso della distinzione fra ciò che è essenziale e ciò che è superfluo. Fra bisogni ed aspirazioni.